Panini semidolci alla cannella e arancia: particolarmente soffici e resi particolari dal tocco aromatico di arancia e cannella. Ad impasto diretto, il che vuol dire facili e veloci. La nota caratteristica, se così la vogliamo chiamare, è data dalla mia tirchieria che mi ha impedito di buttare via le bucce delle arance che ho mangiato in questi giorni. Profumatissime e bellissime, comprate on line direttamente dal produttore, e senza alcun trattamento. Per cui, al momento di mangiarle andavo di zester: prima grattugiavo la buccia, aggiungendola a sale o zucchero, e solo dopo divoravo l’arancia. Mi sembrava un peccato buttare via quel ben di Dio – una parte sono in fase di canditura, in questo momento. Una nuova ricetta di cui vi parlerò nei prossimi giorni, appena sarò arrivata in fondo – e allora mi sono inventata questa modalità di conservazione che poi non è durata così tanto in verità: non perché non funzionasse ma perché sia zucchero che sale li ho usati a gogò e sono finiti in fretta. Altra nota aromatica, poi la cannella di Ceylan in polvere (se non la conoscete, leggete qui): due cucchiaini belli colmi, che hanno regalato all’impasto sapore e profumo. Infine, la farina: la multicereali del Mulino grassi. Una farina perfetta per brioche – ha un ottimo assorbimento di liquidi – ma in grado di regalare alle preparazioni una nota di sapore molto particolare grazie alla presenza di segale, orzo, riso e avena.
Nota: i panini sono stati travestiti da brioche, nel senso che Irene non ha resistito all’aggiunta di un po’ di granella di zucchero. Non è assolutamente indispensabile: ma se decidete di usarla anche voi, spennellate i panini lievitati con un po’ di acqua e poi lasciatela cadere sopra: si attaccherà naturalmente, senza alcun problema.
Per la pasta
250 g di farina Multicereali del Mulino Grassi
7 g di lievito
7 g di lievito
5 g di sale
25 gburro
25 g zucchero
50 ml latte
75 ml acqua
2 cucchiaini colmi di cannella di Ceylon
Per lucidare
50 gr di miele
il succo di un’arancia
Li ho lavorati a mano, in questo modo:
Si versano le farine sulla spianatoia ”a fontana (creando cioè un vuoto sulla sommità dove aggiungere gli altri ingredienti). Si aggiungono quindi il latte, metà dell’acqua, il lievito sbriciolato, lo zucchero, il sale e la cannella. Questi ultimi, meglio aggiungerli dopo averli disciolti – separatamente – nell’acqua residua che, quindi, va aggiunta in due tempi. Metà, dopo avervi disciolto lo zucchero e l’altra metà dopo avervi disciolto il sale. Si impasta vigorosamente per una quindicina di minuti almeno e poi si aggiunge il burro morbido, a temperatura ambiente.
Si versano le farine sulla spianatoia ”a fontana (creando cioè un vuoto sulla sommità dove aggiungere gli altri ingredienti). Si aggiungono quindi il latte, metà dell’acqua, il lievito sbriciolato, lo zucchero, il sale e la cannella. Questi ultimi, meglio aggiungerli dopo averli disciolti – separatamente – nell’acqua residua che, quindi, va aggiunta in due tempi. Metà, dopo avervi disciolto lo zucchero e l’altra metà dopo avervi disciolto il sale. Si impasta vigorosamente per una quindicina di minuti almeno e poi si aggiunge il burro morbido, a temperatura ambiente.
Si lascia quindi lievitare per un paio di ore almeno, fino a quando cioè non sia almeno raddoppiato di volume, coprendolo con una ciotolona rovesciata (“a campana”) in modo da mantenere la giusta umidità per non fare seccare l’impasto. Una volta raddoppiato di volume, lo si schiaccia con le mani in modo da ottenere un quadrato di pasta alto 2-3 cm e lo si taglia in pezzi regolari, del peso di 25 – 30 gr ognuno (meglio che siano tutti uguali, controllando pezzo per pezzo sulla bilancia, in modo da non avere sorprese in cottura) e si formano i panini.
Si fanno lievitare ancora, una trentina di minuti circa, fino a quando non appaiono ben gonfi (la prova è sempre la stessa: esercitando una leggera pressione con un dito non si incontra resistenza da parte dell’impasto. Si forma cioè una fossetta che tende a sparire non appena si ritira il dito).
A questo punto, si spennellano delicatamente con una miscela di miele e succo di arancia e si infornano in una teglia di metallo leggero (evitate di usare la leccarda che è un pessimo conduttore) a 200 ° fino a quando non appaiano ben dorati.