Un piatto povero e popolare tipicamente napoletano. Ma gustosissimo, con il pregio di sposare sapore ed economicità. Per questa preparazione si usavano tutti gli avanzi di pasta giacenti nella dispensa. I formati lunghi, ovviamente, venivano spezzati e messi via in un “boccaccio” (un barattolo di vetro ad imboccatura larga) insieme a tutti gli altri. Quando si raggiungeva la giusta quantità, era arrivato il momento di utilizzarli. E la scelta di come utilizzare questa pasta “ammischiata” non poteva cadere che su due piatti: la pasta e patate, appunto, e la pasta e fagioli.
Prima di iniziare la preparazione della pasta, però, dedicate qualche minuto ad un brodo vegetale. Anche leggero e veloce: sedano, cipolla e carota messe a bollire in acqua per una mezz’oretta (se avete più tempo, usatelo: verrà sicuramente meglio). Magari, anche un pomodorino schiacciato, o resti di altre verdure che vagano inutilizzate per il vostro frigo. Intanto che il brodo se ne sta buono buono sul fuoco, tagliate le patate a pezzetti regolari e mettetele da parte.
Fatto questo, si inizia.
Prima il soffritto: olio, cipolla e sedano. Una prima rosolatura e poi le patate, e fate rosolare alcuni minuti. Unite quindi due cucchiai di concentrato di pomodoro, qualche mestolata del brodo (ancora caldo) e – se ne avete, se no fate in modo di averne la prossima volta -una crosta di formaggio pulita e grattata. O anche due, che male non fa. Coprite parzialmente (con il cucchiaio di legno appoggiato di lato con coperchio sopra) e continuate a cuocere fino a che le patate non siano vicine alla cottura.
A questo punto, versate altro brodo e al bollore di questo “calate” la pasta. portatela a cottura mescolando spesso e aggiungendo poco brodo per volta. Le patate, per un buon risultato, dovranno cuocersi molto bene, in modo da far spappolare la parte esterna dei cubetti: questo farà sì che la pasta diventi bella cremosa, come si conviene ad una pasta e pataNe che si rispetti.
Una volta cotta la pasta, spegnete, coprite e lasciate riposare per qualche minuto. Al momento di servire, poi, una spolverata di pecorino e di pepe nero da mangiare al momento.
Una delizia napoletana delle più povere e popolari, ma assolutamente deliziosa. Da provare, insomma, se ancora non lo avete fatto.
E intanto, come rito propriziatorio per la partita di stasera, beccatevi questa vecchia foto scattata davanti ad un bar in piazzetta Nilo a Spaccanapoli. Che racconta della venerazione che i napoletani hanno per la loro squadra di calcio e per Diego in particolare. 🙂
ps. Anche la foto della pasta è vecchia e brutta, ma non ne avevo altre. Ma per un rito propiziatorio come questo, va benissimo così… FORZA NAPOLI!!!