Brutto periodo, questo. Per il blog, ma pure per me: incasinato nero. Troppe cose da fare, troppi casini da seguire e troppi scatoloni ancora da aprire. Poi Irene, che a scuola che paga lo scotto della lunga assenza dell’anno scorso, dovuta a malattia, e che va seguita con continuità. Tutto questo toglie tempo alla mia vita, alle foto, al forum e pure al blog che sto decisamente trascurando, come avete avuto modo di vedere.
In più ci si mette l’umore che non è certo nei suoi momenti migliori. Non tanto per il fatto di avere compiuto 51 anni, che ancora faccio fatica ad abituarmi all’idea, quanto per il fatto che il giorno del mio compleanno (il 14 di gennaio) invece che stare a pensare a festeggiamenti e cose simili mi sono ritrovata a vivere con un’angoscia incredibile la vicenda dell’affondamento della Concordia. E di fronte all’immagine di quella nave semiaffondata, non sono riuscita a non pensare al fatto che
nel 2011 ci sono stati 86 naufragi, nel nostro bel Mediterraneo, con 2.551 morti. Ed al fatto che le vittime delle carrette del mare non hanno meritato il dolore che ho ritrovato nei mezzi di informazione a proposito di questa vicenda.Non voglio aggiungere altri commenti nè ho voglia di raccontare altre sensazioni: non vorrei essere scambiata per quella che “preferisce” alcune morti rispetto ad altre (perdonatemi ma so, per esperienza, quanto sia facile il fraintendimento nello scambio di parole scritte sul web). Solo non riesco a non pensare a quanto sia facile, per noi, soffrire solo per ciò che ci assomiglia.
Per gli “altri” – diversi per storia, colore della pelle, luogo di origine – non siamo – evidentemente – capaci di provare la stessa “compassione”.Comunque, per fortuna, in questo periodo c’e’ stata anche una breve vacanza. Prima Caserta, da Antonia, e poi S. Giorgio a Cremano, da
Maria, dove ho raccolto un po’ di mandarini cinesi che ho provato a candire con una ricetta testata dalla mia ospite ed inserita del
forum (di cui
qui trovate la versione originale, in inglese, con tanto di foto passo a passo). Sono molto facili e veloci, con un risultato a metà tra un candito ed uno sciroppo. Da provare, assolutamente.
Ingredienti340 g di kumquats
310 g d’acqua
200 g di zucchero
½ cucchiaino di zenzero grattugiato (facoltativo)
Procedimento
Si inizia con il lavaggio e l’asciugatura dei kumquats. Poi, utilizzando un coltello affilato, si tagliano delle feritoie verticali sull frutto (tra le 5-8 fessure a seconda delle dimensioni del frutto).
Si bollono per pochi minuti i kumquats (3 min. ca, versandoli in acqua già bollente); si mettono a bagno in acqua fredda (5 min. ca.), quindi si scolano.
Aprendo leggermente una delle feritoie nel frutto e premendo, aiutandosi con uno spiedino di bambù, si tolgono i semi da tutti i frutti.
A parte si porta l’acqua al bollore e si aggiunge lo zucchero. Quando si sarà sciolto, si aggiungono i kumquats. Si riduce il calore e si cuoce a fuoco lento, togliendo la schiuma bianca che a volte si raccoglie in superficie. Si continua a cuocere, a fuoco lento, fino a quando il frutto diventi lucido e vitreo e lo sciroppo si riduca a coprire a malapena i kumquats.
Infine, si trasferisce la frutta e lo sciroppo di un barattolo di vetro e si conserva in frigorifero. In un contenitore ermeticamente chiuso, i kumquats canditi si conservano per circa 6 mesi, in frigorifero.
ps. la ricetta è stata brutalmente copiata dal forum. Grazie quindi a maria, per averla testata e per averla scritta… :))