Un invito improvviso, inaspettato.
La possibilità di visitare lo stabilimento della Mutti a Parma. Per seguire il viaggio dei pomodori, a partire dai campi fino ai barattoli destinati a finire sulle nostre tavole.
Non la faccio tanto lunga, dico solo che sono rimasta molto sorpresa. Ospitalità a parte – squisita, a cominciare dalla cena di arrivo nella splendida cornice di Villa Ziveri a Bannone di Traversetolo, in compagnia di Francesco Mutti che ci ha introfotto brevemente al progetto “Sommelier del Pomodoro”, pensato grazie al contributo live dei tre chef Jre, Marianna Vitale (Napoli), Filippo Saporito (Siena) ed Eros Picco (Milano) per “costruire una cultura del pomodoro trasformato che ancora manca in Italia e di creare una nuova figura di intenditore, capace di valorizzare i diversi prodotti, orientandone il migliore utilizzo in cucina“.
Poi, una cena semplice e raffinata, curata dallo chef Eros Picco, per farci conoscere nel piatto quello che il giorno dopo saremmo andati a conoscere nei campi. Già, i campi: abbiamo assistito al raccolto (io ero a fotografare sul trattore), ascoltando l’agronomo Ugo Peruch raccontarci delle caratteristiche del pomodoro – coltivato in tutta l’ Emilia Romagna – e avendo anche il piacere di ammirare una chicca in azione: il drone cui è affidato l’incarico di controllare direttamente sulla pianta il grado di maturazione dei pomodori.
Poi in fabbrica, a scoprire le modalità del controllo qualità e tutto il percorso produttivo. Fino al barattolo e al tubetto.
Una grande scoperta: confesso, in fatto di pomodori sono sempre stata campanilista e non ho mai sospettato una cultura del pomodoro tanto approfondita al di fuori della Campania.
Insomma, ero già cliente Mutti – trovo che il loro triplo concentrato sia insuperabile per sughi a lunga cottura – ragù napoletano, dove lo uso insieme alla passata, e ragù alla bolognese – ma sicuramente userò d’ora in poi i loro prodotti con atteggiamento mentale molto diverso.
A partire dai prossimi giorni, in cui testerò alcune delle conserve che mi hanno invitato a provare.
Prima di tutto, passata e triplo concentrato: che stanno andando sul fuoco in questo momento in attesa di trasformarsi in ragù alla napoletana.
Ma di questo, ve ne parlerò nei prossimi giorni.