Dico versione 1.1 perché questa ricetta della rosetta fatta in casa è da considerarsi un tentativo, più che un risultato definitivo
. L’ennesimo.
Ancora, non ci siamo, lo ammetto. Il buco è appena appena accennato, più che a una rosetta soffiata assomiglia ad una promessa. Ma per ora, mi accontento. Ho seguito la ricetta di Orsococca, pubblicata nel forum di gennarino.org. Se vi interessa provare le rosette, però, vi consiglio di fare un salto anche sul suo blog, dove troverete una serie di foto molto dettagliate che sicuramente vi aiuteranno moltissimo a capire come procedere. Io, ho proceduto così. Ho iniziato la sera prima, preparando la biga.
farina 800gr (ho usato la Caputo Rossa, ma proverò presto con una farina diversa perché gran parte del nodo credo sia qui: trovare la farina giusta)
acqua 375gr
lievito 8gr (dose invernale, se di estate va dimezzata).
Ho impastato velocemetne ed ho lasciato riposare 15 ore. Ho poi continuato nel pomeriggio del giorno dopo, con l’impasto vero e proprio. Ho cioè aggiunto alla biga:
farina 165gr
acqua 110gr
sale 15gr
malto 8gr
Ho spezzettato la biga ed ho aggiunto quasi tutta l’acqua, tenendone un po’ da parte per l’aggiunta del sale. Poi, ho impastato. A mano. Dopo un po’ ho aggiunto la farina – tranne un pugnetto – ed ho lavorato con il kenwood, a bassa velocità. Alla fine, ho aggiunto il resto dell’acqua e della farina. Poi un po’ di riposo, una decina di minuti, e la pasta divisa in panetti di un etto circa ognuno (16, in tutto). A questo punto, un’operazione similprofessionale: la cilindratura. Non è difficile, nonostante il nome: si tratta di passare l’impasto tra due rulli. Nei panifici, esistono macchine professionali: io, mi sono accontentata della macchina per la pasta lasciata allo spessore più alto. Quest’operazione va fatta diverse volte (ci sono ricette che dicono addirittura una ventina di volte) e poi ho formato delle palline (come per i panini al latte, appoggiando cioè la mano su ogni pezzo e roteandola esercitando una leggera pressione: la pallina, viene da sè) che ho fatto riposare circa 40 minuti (coprendo con una ciotola rovesciata a campana, per non far seccare la superficie). Più facile a farsi che a dirsi, però: allora, meglio provare a spiegarvelo con un video: Passato questo tempo, ho stampato le palline. Con un tagliamela, che dà un risultato abbastanza simile a quello delle rosette, spingendo bene quasi fino in fondo.
Ho fatto lievitare quindi altri 40 minuti e nel frattempo ho fatto scaldare il forno a 250° con la piastra refrattaria. Al momento di infornare, ho creato vapore usando uno spruzzino da stiro ogni minuto ed ho ripetutto l’operazione pù volte, fino a quando le rosette erano ben gonfie. Al 10° minuto mettiamo il forno in fessura. Dopo 20 minuti scarsi.i panini erano pronti per essere sfornati.
Il risultato? Decisamente soddisfacente, come sapore e croccantezza. Ma con il buco della soffiatura ancora non ci siamo. Poco male: l’ennesima scusa per ritentare: se no, che gusto c’è?