Nel mio girovagare per Matera alla scoperta del Pane di Matera non poteva mancare una sbirciatina ad una delle tradizioni più antiche legate alla sua preparazione: i timbri del pane. Una tradizione quasi dimenticata, ma antichissima che Massimo Casiello, un giovane artigiano materano sta facendo rivivere nel suo laboratorio. E che vi racconto con le sue parole.
Il timbro per il pane è uno dei simboli dell’arte pastorale della murgia materana.
Fino agli anni ’50 del ‘900 le massaie usavano impastare il pane in casa e lo consegnavano ai garzoni dei forni per la cottura. Queste, nei forni, venivano poi timbrate in mododa distinguerla da quelle delle altre famiglie. I timbri erano commissionati ai pastori che li realizzavano durante il periodo della transumanza, quando erano lontani dalle loro abitazioni e avevano del tempo libero da dedicare all’intaglio del legno che non mancava nel loro percorso.
Il timbro si compone essenzialmente di tre sezioni: sulla base sono scolpite le iniziali del capofamiglia o un altro segno distintivo familiare, collegata attraverso un manico alla parte superiore artistico-figurativa decorata con elementi architettonici o sacri, figure umane, animali domestici, simboli di virilità e prosperità.
Alla funzione pratica, rendere riconoscibili le forme di pane dopo la cottura nei forni pubblici, si aggiungeva un significato simbolico e rituale collegato alle diverse raffigurazioni.
I timbri di origine più antica riportavano alla base stilizzazioni del simbolo solare, sostituito successivamente dall’effige della famiglia o dalle iniziali del capofamiglia; quando l’uomo più anziano veniva a mancare, il timbro veniva bruciato e sostituito da un altro pezzo decorato allo stesso modo ma con le iniziali del nuovo capofamiglia. Nei tempi più remoti, il manico era decorato prevalentemente da rami fioriti, simbolo di prosperità. Altri simboli di prosperità sono la chioccia e le stilizzazioni della figura femminile. Le raffigurazioni falliche, il gallo, il cane, la figura maschile, il gendarme sono, invece, simboli di virilità con funzione protettiva del nucleo familiare privato del capofamiglia durante il periodo della transumanza. Anche la quotidianità trova spazio nelle raffigurazioni del timbro del pane, attraverso la riproduzione di simboli sacri e di elementi architettonici.
Il timbro del pane era anche utilizzato come pegno d’amore, offerto dal pretendente alla donna amata, da lei conservato se consenziente, o restituito per respingere la richiesta di fidanzamento; veniva anche spezzato se si interrompeva burrascosamente un’intesa.
Oggi, il timbro per il pane rappresenta un elemento decorativo che si integra perfettamente in arredamenti moderni e antichi, riportando alla mente atmosfere lontane e misteriose.
Una tradizione affascinante – mi piacerebbe un giorno riprendere le fasi della lavorazione attraverso le foto delle mani di Massimo che lavorano il legno – che finisce per assomigliare ad un piccolo viaggio indietro nel tempo. Per l’attenzione dedicata ai materiali, innanzitutto: legno, di diversi tipi. Ognuno con le sue caratteristiche di colore, durezza o resistenza. Ma soprattutto per il rapporto tra questo e le mani che lo lavorano: un rapporto fatto di amore e conoscenza, che racconta di mani che più che “lavorare” il legno, si dedicano alla scoperta del suo contenuto. Per riconoscerlo e “liberarlo“.
Perché un vero artigiano del legno questo fa, secondo me: non realizza le sue idee ma si limita a riconoscere e dare vita alle forme contenute nel materiale cui si trova di fronte. E, soprattutto, si affida a quella forma di dialogo muto che in quell’attimo nasce tra questo e le sue mani.
Perché il legno è questo è: vita. Esattamente come il pane che i timbri, grazie ad artigiani come Massimo, stanno tornando ad incontrare.
Se andate a Matera, quindi, segnatevi questo indirizzo. Per fare, anche voi, un piccolo viaggio indietro nel tempo grazie ad un racconto fatto di forme. Di pane e di legno.
Massimo Casiello
Tornitura artistica del legno
Via Ridola, 40 – 75100 Matera
info@massimocasiello.it – +39 0835 1970309
http://www.massimocasiello.it
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