TOP

“Pesto alla genovese la ricetta con il frullatore”

Il Pesto alla genovese,  ecco i trucchi per ottenere un ottimo risultato anche con il frullatore.
Premessa. Non pensavo fosse tanto difficile organizzare un concorso: richiede tempo e concentrazione, soprattutto se si vogliono fare le cose fatte bene. Poi, è agosto. Questo, complica le cose (parecchi sono in ferie e non riescono tramite cellulare a mettersi in regola con banner sui propri blog e cose simili): per cui, si è provato ad aiutare tutti, accettando iscrizioni *con riserva* e rinviando la verifica al momento del ritorno davanti ad un personal computer. Arrivando persino, da parte di Giustino, a telefonare a quelli che non risultavano in regola per evitare esclusioni che sarebbero dispiaciute per prima a noi.
 

Vero è che IOCHEF non è  certamente un concorso qualsiasi – e le cose belle e interessanti, si sa, richiedono impegno – ma in  ogni caso ci siamo. Ora le ultime verifiche e poi si parte con l’ufficializzazione della lista dei partecipanti. E i prodotti lucani potranno prendere la via che li porterà ai vostri fornelli.

Per cui ieri non ho cucinato, pur essendo domenica: non ho avuto tempo. Ma avevo le piantine di basilico adatto  in balcone (quelle a foglia piccola, senza sentore di menta)  belle folte. E allora mi è venuto in mente che è da un po’ di tempo che non lo preparavo. E no ho manco usato il mortaio, che avrebbe richiesto troppa energia. E infatti, più che un pesto, ho fatto un *frullo*.

pesto alla genovese la ricetta con il frullatore

Servono (ma le dosi sono indicative):

Un bel mazzetto di  di basilico appena colto;
60 g di pecorino sardo grattugiato;
50  g di parmigiano grattugiato;
1 spicchi d’aglio;
1/2 bicchiere ca.  di olio extra-vergine d’oliva ligure;
30 g. di pinoli

Innanzitutto, ho riposto boccale e lama del minipimer in freezer, in modo da averli ben freddi. Per un pesto accettabile anche se non preparato con il mortaio, infatti, il freddo è molto importante. Se surriscaldato, il basilico annerisce e diventa amaro. Per cui, colpetti di minipimer veloci e rapidi, in modo da non riscaladare troppo  il composto. E – per quanto possibile – ingredienti e attrezzi freddi.
Il resto, poi è semplicissimo.  
Ho cimato le piantine, raccogliendo un bel po’ di foglie che ho  pulito con uno strofinaccio. Poi le ho messe nel boccale del minipimer, insieme ad uno spicchio di aglio bello grande  e ai pinoli, alternando strati di foglie ad un po’ di olio (in modo da evitare il più possibile il contatto diretto tra lama e foglia). Ho aggiunto poi un pugnetto di pecorino sardo mescolato a del parmigiano ed ho iniziato a frullare. Colpetti corti e veloci, come dicevo prima, in modo da non surriscaldare il composto.
pesto alla genovese la ricetta con il frullatore
Praticamente, manco il tempo di pensarci ed è già pronto. Aggiungo quindi il resto dell’olio e  assaggio, ora, per controllare il gusto e per aggiungere – se necessario – altro formaggio o olio.  Poi, al momento del condimento della pasta, un goccio di acqua di cottura per stemperarlo e – in pochi secondi – i vermicelli son pronti per essere serviti.



«
»