Io non sono brava a friggere, si sa. Però a queste zeppole fritte non ho potuto resistere. Sono ottime, leggerissime e aromatiche: l’impasto – reso sofficissimo dalla lunga lievitazione . è arricchito infatti di buccia di agrumi e dai semi di una bacca di vaniglia. All’esterno invece, come si usa a Salerno (la mia città), profumo di cannella.
L’insieme le rende irresistibili. Del resto, è una ricetta *stellata*: proviene infatti dalla Antica Osteria Nonna Rosa di Vico Equense e ci è stata regalata da Francesco Guida, durante una nostra visita ad ottobre. La riporto pari pari, tanto è semplicissima e chiarissima.
Solo due annotazioni: io ho usato farina Spadoni per pizza. Francesco mi raccomandava la Caputo Rossa, ma purtroppo qui è introvabile al dettaglio. L’impasto, poi, sembra duro: non preoccupatevi più di tanto: deve essere così. Aumentate, se proprio volete, la quantità di uovo ma senza esagerare. Infine, la temperatura della frittura. Qui, ho toppato: ho fritto a 175 gradi e ottenuto delle zeppole troppo colorite. La temperatura giusta è – come suggerito in ricetta – 155 gradi.
Detto questo, buon lavoro e buone zeppole. Tenendo conto che io ne ho preparato un quarto della dose, ed ho ottenuto 18 zeppole.
Ingredienti delle zeppole fritte (con queste dosi ne vengono una 70-ina: quindi, regolatevi)
1 kg farina forte
200 g zucchero
30 g lievito di birra
400 g di patate bollite e schiacciate
5 uova
250 g di burro morbido
20 g sale
l’interno di una bacca di vaniglia, oppure mezzo cucchiaino di vaniglia in polvere
una buccia di un’arancia e di un limone non trattati
Per decorare: 200 g di zucchero, un pizzico di cannella in polvere, crema pasticcera, amarene sciroppate o altra frutta a piacere
Procedimento
Impastare, nella ciotola della planetaria (a bassa velocità e con il gancio) la farina, le patate schiacciate ben fredde, lo zucchero, le uova – una per volta – ed il lievito di birra sbriciolato direttamente nell’impasto.
Dopo un paio di minuti di lavorazione, aggiungere il sale, poi la buccia degli agrumi grattugiata fine e la vaniglia. Continuate quindi, a lavorare, in modo da far prendere all’impasto una buona consistenza. Aggiungere il burro in 2 volte, a pezzetti. Far quindi riprendere consistenza e rovesciare l’impasto su un piano di lavoro dandogli la forma di una palla.
Ponete quindi a lievitare a temperatura ambiente un paio d’ore sotto una ciotola rovesciata, in modo da non seccare l’impasto.
Una volta raddoppiato, sgonfiare e sistemare in una ciotola. Poi, mettere in frigo per tutta la notte.
Al mattino, rovesciare di nuovo sul piano di lavoro e stendere con un mattarello (senza impastare) all’altezza di un centimetro circa.
Usando un coppapasta o un bicchiere rovesciato, tagliare l’impasto in cerchi e fare al centro di ognuno un buco con un coppapasta piccolo oppure con le dita.
Fare lievitare fino al raddoppio e friggere in olio a temperatura dolce (155 °C). Fare quindi sgocciolare e mentre sono ancora calde e spolverizzare o passare ogni graffetta nello zucchero e cannella.
Decorare infine, con crema pasticcera e amarene sciroppate o altra frutta a piacere.