Ovviamente, la mia è una partecipazione fuori concorso al contest che ho organizzato con Terra Vecchia. Ma avendo a casa questa uva – buonissima, che vi auguro prima o poi di assaggiareperché davvero ne vale la pena – non ho resistito alla tentazione di provare ad inserirla in un lievitato. L’obiettivo in realtà è quello di provare ad utilizzarla in futuro per un panettone, ma visto che andare per gradi è decisamente meglio, ho iniziato utiliazzandola in una brioche. Attenzione, però: questa non è una brioche normale – di solito, per questo tipo di preparazione si usa una farina forte, capace di un elevato assorbimento di liquidi – ma una brioche preparata con una farina particolare, ricavata dal Grano del Miracolo (ne ho parlato qui, ricordate?) che ha un fattore w. Anche in questo caso, come in quello del babà del Miracolo, dell’abbondanza di glutine non ne ho sentito la mancanza. L’impasto si è incordato in fretta e bene, usando queste dosi.
Per la pasta
400 g di farina di Grano del Miracolo del Molino Grassi
zucchero semolato 50 g
10 gr di lievito di birra
1/2 cucchiaino di sale sciolto in 10 ml di acqua
55 g di burro non salato
230 g di latte
2 grandi uova
i semi di una bacca di vaniglia
Per il ripieno
50 g di zucchero
2 cucchiaini di Cannella di Ceylon in polvere
20 di burro fuso
200 g di Uva caramellata di Pisticci (che ovviamente potrete sostituire con altra frutta in sciroppo: anche amarene, per esempio o fichi caramellati)
Procedimento
Ho impastato in planetaria, utilizzando le mie solite modalità di lavorazione della pasta brioche (stando attenta cioè ad inserire i liquidi un po’ per volta e aggiungendo il burro morbido solo a fine lavorazione) e ho messo l’impasto a lievitare fino al raddoppio. A questo punto ho steso l’impasto con un mattarello, cercando di dare una forma il più possibile regolare (cercando cioè di ottenere un rettangolo). A questo punto ho preparato la farcitura, facendo innanzitutto scolare bene l’uva e raccogliendone il succo. Ho poi mescolato questo alla cannella e al burro fuso e – utilizzando un pennello – ho sparso bene il tutto sulla pasta stesa. Ho quindi spolverato di zucchero e distribuito l’uva sgocciolata in maniera regolare.
Ho quindi tagliato l’impasto in strisce regolari che ho sovrapposto (lasciando in alto la parte con l’uva) e poi ho ancora tagliato in modo da avere dei pezzi larghi all’incirca 8.10 cm. Ho imburrato quindi uno stampo e ho sistemato i pezzi, piegandoli in maniera un po’ irregolare. Ho quindi spennellato di burro fuso e spolverizzato ancora di zucchero e cannella, mettendo lo stampa lievitare in forno spento – dopo avere ricoperto di pellicola – per una trentina di minuti.
Infine, in forno a 180 gradi fino a doratura. Questo, il risultato… che ve ne pare?