Sì, necessario. Assolutamente.
Io non so se avete sentito già parlare della
terra dei fuochi oppure se siete convinti che i napoletani che manifestavano contro le discariche fossero solo dei gran zozzoni capaci solo di produrre rifiuti senza sapersene occupare. Già, perché questo si diceva di noi campani: che contrastavamo le discariche perché non volevamo i nostri rifiuti…
ricordate? Le voci che dicevano altro – che raccontavano di una camorra che, con la complicità di parte delle istituzioni locali – aveva usato la Campania per smaltire i rifiuti tossici del nord, sotterrandoli in discariche abusive oppure nascondendole in quelle “ufficiali” – restavano completamente inascoltate.
Oppure, ancora, siete convinti che il problema ci sia e pure grave ma per fortuna è lontano abbastanza da non toccarvi?
Bene, mi dispiace deludervi ma così non è: il problema ci riguarda tutti.
Perché così come finalmente si è appurato, grazie alle parole del pentito Schiavone, che il disastro ecologico in corso non era frutto di un’allucinazione collettiva (e che in quelle zone i bambini muoiono non perché fumano trenta Marlboro al giorno già in tenera età) è stato anche appurato che ci sono aziende senza scrupoli che comprano i prodotti dei campi concimati con rifiuti altamente tossici – sì, anche questo è stato fatto: sono stati fatti usare ai contadini spacciandoli per concime – e ce li servono nel piatto, dopo averli trasformati in surgelati che possiamo trovare in vendita nel super sotto casa.
Non ci credete? Godetevi questo video.
E dopo, correte a firmare questa petizione :
“vengano immediatamente segnalati alla Magistratura i nomi delle aziende coinvolte, qualora questo atto dovuto non sia stato ancora fatto”.
Facendo di tutto per diffonderla tra i vostri amici. Perché non illudiamoci: la terra dei fuochi, forse, è anche nel nostro piatto. Magari, travestita da quei dolci pisellini che tanto piacciono ai nostri bambini.
E che forse piacevano anche ai tanti, troppi, bambini uccisi dal tumore causato da criminali senza scrupoli.