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“La ricetta della caponata bianca (versone campana): un post da non leggere assolutamente…!”

Ricetta della caponata bianca

 

Già: questa ricetta della caponata bianca è un post da non leggere.
Lo so, è un tentativo bieco, dovrei pure vergognarmene, ma ormai non so più come fare per spiegare che le iscrizioni per IoChef sono chiuse da un bel pezzo. Avevamo cento posti disponibili e sono andati a ruba in poco più di quarantotto ore. E’ scritto nel blog, ripetuto tra i commenti, ma non c’è niente da fare: la gente secondo me – non tutta ma parecchia – NON LEGGE. Nono si spiega altrimenti il fatto che non solo continui ad iscriversi ma lascia persino commenti anonimi per farlo. Mo’, a parte il fatto che caro anonimo, ammesso (e non concesso) che se accetto la tua iscrizione il pacco dei prodotti a chi lo mando?, ma nello spazio commenti c’è pure scritto che i commenti anonimi verranno cancellati. Niente da fare, vengono postati lo stesso. E postati di nuovo se oso cancellarli. Insomma, leggere pare davvero sia diventata attività difficile. Eppure, di solito,  se io trovo un concorso che mi piace la prima cosa che faccio è leggere con attenzione il regolamento. Ma evidentemente sono strana io, temo. E con me quelli che sinora si sono iscritti rispettando tempi e regole.

Ricetta della caponata bianca

Pazienza, consoliamoci con la ricetta della caponata bianca,  uno dei miei piatti preferiti, priva della nota agrodolce della sua più famosa  parente siciliana (e priva anche del sedano, che a me poi non è che piaccia poi tanto).

La ricetta della caponata bianca (versione campana)

 Ricetta della caponata bianca
Ingredienti
3 Peperoni medi  (scegliete voi il colore, l’importante è che li friggiate separatamente, visto che i colori spesso corrispondono a gradi diversi di maturazione e – quindi – di consistenza)
3 melenzane  strette e lunghe (hanno la caratteristica di avere pochi semi)
9 zucchine romane non troppo grandi;
3 patate di misura media;
Olio per friggere (io uso l’extravergine dell’anno scorso oppure, se non ne ho, faccio scorta di quello in offerta al super che per questo uso va più che bene, sicurmente meglio dei tanti oli per friggere che si vedono in commercio)
d’aglio in camicia (la quantità di questo, dipende ovviamente dai gusti
Sale q.b.;
Basilico fresco per decorare e servire;
Innanzitutto ho tagliato le melanzane e le zucchine a pezzetti di dimensioni più o meno simili, avendo l’accortezza di togliere via i semi dalle zucchine (non mi piace l’acquosità che questi rilasciano al fritto). Poi le ho stese su un tagliere che ho poggiato su una sedia in balcone, al sole. Come per le zucchine alla scapece, infatti, il sole migliora il risultato della frittura di queste verdure.
Ricetta della caponata bianca
Intanto che le verdure si abbronzavano, ho tagliato i peperoni in quadrati di dimensioni grosso modo uguali e li ho fritti in olio profondo insieme all’aglio. Poi, li ho scolati e messi per un minuto a sgocciolare in un colino (cosa che faccio con tutte le verdure, prima di passarle su carta assorbente). Poi, via, in ciotola. L’aglio, fate vobis: io lo pelo e spremo come una crema  e la aggiungo alla verdura. Ma, appunto, dipende dai gusti. Potete anche eliminarlo, se non vi va.
Nello stesso olio dei peperoni, rabboccato da un’aggiunta,  ho poi fritto le zucchine fino a doratura. E le ho messe a scolare nel colino, anche loro e poi su carta assorbente.
Ricetta della caponata bianca
Poi, idem per le melanzane e infine, le patate.

Nota relativa a tutta la frittura delle verdure per la cianfotta. Premesso che mi piacerebbe fare quella in due tempi ma – soprattutto in casi come questi diventa impossibile, io faccio cosi’: friggo a temperatura medio alta e (non appena la frittura mi pare pronta) alzo un’attimo la fiamma e finisco così a temperatura più alta. Mi sembra che cos^ la frittura venga meglio: voi magari provate e poi mi dite. 

Ricetta della caponata bianca

A questo punto, tutto nella stessa insalatiera: poi, sale grosso macinato al momento e foglie di basilico strappate a mano. Ed ecco pronto uno dei miei sapori preferiti dell’estate.
Ps. qualcuno, come Gambetto ci mette anche dello zucchero. Poco, pochissimo. Ma io la preferisco salata. Ma anche in questo caso, fate voi. De gustibus non est sputazzellam, si sa.



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