Già: cenare in macelleria. Non vi meravigliate: fino a ieri non sapevo neanche io che fosse possibile una cosa del genere. Poi, sono capitata a Matera (dove ho fotografato la nascita del pane: a proposito, ho scoperto finalmente il segreto della sua formatura) e il mio amico Giovanni mi ha proposto di andare a cena in macelleria. A Laterza, per la precisione: dove pare sia molto diffusa l’abitudine, da parte dei macellai, di allestire nei retrobottega degli spiedi dove cucinano e servono la carne scelta al banco dai clienti.
Un evoluzione del cibo da strada in qualche modo: quello che prima era preparato dalle fornacelle itineranti e servito nei cuppitielli di carta paglia, ora è servito al tavolo. Velocemente, certo, ma in piatti di ceramica e accompagnato da posate vere. Accanto, ottimo pane e ottime olive. Perlomeno, nel caso della macelleria di Domenico Tamborrino.
Il menù? gnummarieddi (involtini di fegato, polmone e rognone), bombette di Alberobello, salsiccia ai semi di finocchietto, braciole di capocollo. Da accompagnare da un buon rosso pugliese.
Via Roma, 58 — Laterza (TA), 099 8216192.