“Crisi? Ma quando mai… i ristoranti sono tutti pieni!!”.
Già, la crisi: questa sconosciuta. Peccato solo che all’improvviso ci sia toccato svegliarci da questa illusione e tornare alla realtà. Quello che è successo lo abbiamo visto tutti: macelleria sociale allo stato puro. Colpite scuole pubbliche, sanità, pensioni, prima casa: reddito e diritti della maggior parte dei cittadini, insomma. E poi si meravigliano che la domanda interna sia calata e stia calando ancora. Mah. E la cosa peggiore è che chi ci ha dato una buona mano ad arrivare a questo punto pensi di poter tornare, come se nulla fosse stato. Per salvarci, dice lui. Per darci il definitivo calcio in culo verso il baratro, temo io. Magari accompagnandoci con la stessa frase che tante volte ci siamo sentiti ripetere: “Crisi? Ma quando mai… i ristoranti sono tutti pieni!!”.
E allora, visto che io son pessimista sulla capacità di memoria e di giudizio degli italiani, ho pensato che mi organizzo. E che visto che non mi va di fare la fila al ristorante – ma solo per questo, eh, che si sappia: non perchè non possa permettermi il lusso di mangiare fuori casa ogni giorno… ci mancherebbe! – ho pensato di dedicare al tema schiscetta un capitolo del mio blog. Che magari può essere utili a quegli snob come me che di fare la fila al ristorante proprio non ne vogliono sapere.
Innanzitutto, una premessa: quali le caratteristiche irrinunciabili di una schiscetta che si rispetti? Velocità di preparazione, facilità di conservazione e consumo, basso costo. Su quest’ultimo punto, mi permetto di aggiungere un dettaglio: basso costo vuol dire ingredienti di stagione. Altre vie non ce ne sono, secondo me, per spendere poco e mangiare gustoso. Poi, ingredienti di stagione vuole dire tante altre cose che per ora lascio perdere, se no facciamo notte. Chi vuole, può approfondire guardandosi questo video.
Detto questo, la schiscetta di oggi. In pratica, è un avanzo della cena di ieri: ho preparato del polpo (con crema di scarola e colatura di alici, nonchè uno splendido olio e.v.o. di cui vi parlerò nei prossimi giorni) lesso e – già che mi trovavo ne ho preparato un po’ di più.
olio e.v. di oliva (io ne ho usato pochissimo, dato che sono a dieta).
Molto veloce da preparare. Lo sforzo consiste tutto nel pulire la scarola (rompendola a pezzi e lavandola in acqua). Poi, la si cala in acqua bollente : un minuto al massimo due, il tempo di togliere l’amaro. La si scola e la si ripassa in padella dove si è fatto sfrigolare dell’aglio in un cucchiaio di olio, la si sala e si porta a cottura mescolando spesso.
Tutto qua. Un contenitore ermetico ed il pranzo da asporto e pronto. Il mio era tiepido al punto giusto, visto che in attesa di ora di pranzo l’ho parcheggiato sul termo dell’ufficio.