Non sono brava a raccontare delle cose che faccio: non amo fermarle racchiudendole dentro parole. Cosi’ come non ho mai amato le fotografie di vita quotidiana o, peggio, le riprese video. Preferisco rivivere le emozioni attraverso il ricordo: provo gioia, infatti, nell’accarezzare la memoria. Magari è solo una forma di difesa, chissà: in questo modo posso operare una selezione, forse, e fare tesoro di tutto ciò che ho avuto, anziché perdermi a rimpiangere quello che ho perduto.
< style=”text-align: justify;”>Al Salone, mi sono comportata allo stesso modo. Sono andata, accompagnata da Maria, accogliendo l’invito di Gente del Fud di partecipare ad uno dei loro showcooking ed ho cucinato: non fotografando nulla di quei momenti, decidendo cioè di godermi in pieno la possibilità di incontrare dal vivo un sacco di persone che, sinora, avevo conosciuto solo attraverso uno schermo. E scegliendo, d’accordo con Titti – la mia compagna di avventura – un piatto tipico campano: la pasta patate e provola. Concendendo, in questo modo, ad Antonio Lucisano – direttore del Consorzio mozzarella di bufala campana dop – di raccontare della provola e delle differenze, spesso dimenticate, con la mozzarella affumicata e a Dario Meo, di Casa Barone, di parlare del pomodorino del piennolo. Due prodotti eccezionali, che se non conoscete vi consiglio di provare in fretta.
Pasta patate e provola
Una volta cotta la pasta, spegnete, aggiungete la mozzarella affumicata tagliata a dadini e mantecate vigorosamente. E poi servite, non dimenticando una spolverata di buon pepe macinato al momento.